Allianz Risk Barometer | Prospettive di forte crescita del comparto Construction e rischi emergenti connessi al post Covid

Published by Lercari on


Secondo l’analisi appena pubblicata nel “Construction Risk Report di Allianz Global Corporate & Specialty” le imprese di costruzione si  apprestano ad entrare in una fase di crescita esponenziale ma dovranno confrontarsi con rischi “emergenti” connessi al post-Covid

Cosa dice il nuovo rapporto Construction risk after Covid  AGCS

Il nuovo rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), Construction risk after Covid, esplora le tendenze di rischio sia a breve che a lungo termine per il settore delle costruzioni. 

L’analisi, condotta da AGCS su 11 miliardi di € di indennizzi nel settore dell’edilizia e dell’ingegneria in 5 anni,  evidenzia che le principali perdite conseguenti a sinistro si concentrano , in valore, in misura del 26% ad incendio ed esplosione, 20% in conseguenza di difetti di costruzione/manodopera scadente ed un altro 20% conseguenti ad  eventi naturali.

Le criticità a medio/lungo termine

Nel medio/lungo termine il Settore dovrà inoltre confrontarsi con la progressiva carenza di materiali e di manodopera qualificata ed all’avvento di nuovi design, materiali e metodi di costruzione indotti dalle esigenze di sostenibilità e dalle strategie “net zero”.

Da non sottovalutare poi il crescente impatto dei rischi informatici e degli eventi meteorologici estremi indotti dal cambiamento climatico.

Il mercato globale delle costruzioni si prepara ad un periodo sostenuto di forte crescita post-Covid-19, spinto – per quanto riguarda l’Italia – dagli investimenti previsti dal PNRR e – a livello globale – dalla spinta dei governi nazionali verso investimenti in infrastrutture o finalizzati verso una società “net zero”.

Si assiste, infatti, ad un forte movimento di opinione da parte di consumatori, stakeholder e lavoratori sulle aziende affinchè intervengano sul cambiamento climatico, riducendo le emissioni dei propri processi e migliorando la sostenibilità aziendale a lungo termine. Anche i governi hanno accelerato questa urgenza, emanando leggi e regolamenti che richiedono alle organizzazioni di muoversi verso un futuro a basse emissioni di CO2.

Le sfide della sostenibilità e del  cambiamento

Tuttavia, il passaggio a edifici e infrastrutture più sostenibili, l’aumento degli impianti a energia pulita e l’adozione di metodi di costruzione moderni trasformeranno il panorama dei rischi, con cambiamenti radicali nella progettazione, nei materiali e nei processi.

Queste sfide vanno a inserirsi in un contesto di supply chain sempre più sotto pressione a causa del fenomeno della carenza di materiali e di manodopera e l’escalation nei costi delle materie prime che – a loro volta – incidono negativamente sui margini nel settore.

Verso una società no carbon

Un percorso di riduzione delle emissioni di CO2 però comporta – come ovvio – molte sfide anche perché le imprese hanno assoluta necessità di bilanciare le proprie responsabilità ambientali con quelle finanziarie e di sostenibilità complessiva.

“La pandemia di Covid-19 ha portato una nuova era per il settore delle costruzioni”, sostiene Yann Dreyer, Global Practice Group Leader per le costruzioni nel team globale Energy & Construction di AGCS. “Se i progetti di costruzione sono continuati durante la pandemia, e un’ulteriore crescita è in arrivo, il contesto generale è cambiato radicalmente. Il settore deve affrontare nuove sfide legate alla volatilità della supply chain e all’aumento dei costi dei materiali, alla carenza di forza lavoro qualificata e alla maggiore attenzione alla sostenibilità. Inoltre, il dispiegamento accelerato di strategie di riduzione dei costi e l’implementazione di nuove tecnologie e progetti potrebbero comportare un’accelerazione dei rischi sia per le imprese di costruzione che per gli assicuratori. Il monitoraggio continuo dei rischi e i controlli di gestione saranno fondamentali per il futuro. Insieme ai nostri Clienti, aiuteremo a gestire queste sfide, dato che AGCS è impegnata nell’industria delle costruzioni in quanto settore chiave per le nostre iniziative di crescita”.

 I fattori determinanti

Le forti prospettive di crescita del settore si basano su una serie di fattori, come l’aumento della popolazione nei mercati emergenti e gli investimenti significativi in forme alternative di energia come l’eolico, il solare e l’idrogeno, così come i sistemi di stoccaggio e trasmissione dell’energia. La transizione verso la mobilità elettrica richiederà investimenti in nuovi impianti e strutture di produzione di batterie e sistemi distribuiti per la ricarica. Per quanto riguarda l’edilizia, i nuovi edifici e infrastrutture dovranno rispondere a criteri di minor impatto ambientale e  misure di prevenzione – soprattutto nelle regioni costiere o esposte a inondazioni e allagamenti – rispetto ad eventi meteorologici e geologici estremi, sempre più ricorrenti. Allo stesso tempo, i governi di molti paesi stanno pianificando grandi investimenti pubblici in grandi progetti infrastrutturali sia per stimolare l’attività economica dopo la crisi pandemica che per guidare la transizione verso una società carbon free.

Le nuove sfide

La prevista crescita porterà con se non solo benefici economici ma anche nuove sfide. Le supply chain potrebbero trovarsi , nel medio termine, sotto stress a causa di escalation della domanda ed esacerbare le carenze esistenti di materiali e di manodopera qualificata, causando sforamenti dei tempi e dei costi. Inoltre, molti nell’industria potrebbero aver bisogno di accelerare l’implementazione di misure di efficienza e di controllo dei costi qualora i margini di profitto siano stati colpiti nell’economia di Covid-19, che spesso può compromettere i livelli di qualità e manutenzione e aumentare la suscettibilità agli errori. L’analisi di AGCS mostra che i difetti di progettazione e la cattiva esecuzione sono una delle cause principali delle perdite nel settore dell’edilizia e dell’ingegneria, rappresentando circa il 20% del valore di quasi 30.000 reclami del settore esaminati tra il 2016 e la fine del 2020. 

Sostenibilità e “net zero”

La maggiore sostenibilità e l’attenzione alla “net zero” influenzeranno fortemente il tradizionale panorama dei rischi nel settore delle costruzioni. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, gli edifici e l’industria delle costruzioni sono responsabili del 38% di tutte le emissioni di anidride carbonica legate all’energia. Per ridurre le emissioni di carbonio, gli edifici esistenti dovranno essere ristrutturati e riutilizzati. Inoltre, nuovi materiali e metodi di costruzione dovranno essere introdotti sul mercato in periodi di tempo relativamente brevi. Questo porterà un aumento del rischio di difetti o potrebbe avere conseguenze inaspettate per la sicurezza, l’ambiente o la salute. Per esempio, come materiale sostenibile ed efficiente dal punto di vista dei costi, l’uso del legno nelle costruzioni è aumentato negli ultimi anni. L’analisi dei sinistri di AGCS mostra che gli incidenti di incendio ed esplosione rappresentano già, in termini percentuali,  più di un quarto (26%) del valore degli indennizzi.

Energie “pulite”: rischi e opportunità

L’espansione dell’energia pulita porta anche nuovi rischi. I progetti eolici offshore stanno crescendo in dimensioni, spostandosi più al largo e in acque più profonde, il che significa che i costi associati a eventuali ritardi o riparazioni stanno aumentando. Anche i parchi eolici offshore, così come i progetti eolici e solari onshore, possono essere esposti a danni  in serie. Un difetto di progettazione o di produzione in una turbina, per esempio, può avere ricadute a catena.  Le riparazioni dei cavi sottomarini, che pesano migliaia di tonnellate e richiedono navi speciali per la posa, possono richiedere più di un anno. Una stazione di conversione offshore da sola può costare fino a 1.5 miliardi di dollari, paragonabile a una piattaforma petrolifera. Un incendio o un’esplosione che coinvolge un convertitore, come si è visto di recente in Cina, può provocare una perdita totale.

Un’edilizia che cambia radicalmente

I moderni metodi di costruzione e produzione hanno il potenziale per trasformare radicalmente l’edilizia, trasferendo più rischi fuori sede e incorporando un maggiore uso della tecnologia. La costruzione modulare, in particolare, offre molti vantaggi, come una gestione della qualità controllata in fabbrica, meno scarti di costruzione, una tempistica di costruzione dimezzata rispetto ai metodi tradizionali e un impatto ambientale ridotto ma anche l’aumento del rischio di danni in serie con i metodi modulari e prefabbricati, poiché la stessa componente potrebbe essere usata in diversi progetti prima che venga scoperto un difetto.

La carenza di manodopera qualificata nell’industria delle costruzioni probabilmente favorirà la tendenza verso la produzione fuori sede e l’automazione. Allo stesso tempo, la digitalizzazione della costruzione apre a rischi cyber per le quali le società di ingegneria e di costruzione dovranno implementare ulteriori difese. Oggi, le numerose parti coinvolte in un cantiere sono interconnesse attraverso varie piattaforme IT condivise, il che aumenta la loro vulnerabilità. I rischi informatici possono andare dai tentativi malevoli di accedere a dati sensibili, all’interruzione del controllo del sito del progetto e al data breach, all’interruzione della catena di fornitura, ritardi e rischi reputazionali.

Per un approccio più sostenibile

La necessità di ridurre le emissioni di gas serra indurrà un approccio più sostenibile agli edifici residenziali e commerciali e alle infrastrutture, ma potrebbe anche accelerare la tendenza mentre l’industria cerca di ottenere efficienza e ridurre al minimo i rifiuti. I cantieri dovrebbero anche cercare di mitigare l’impatto degli eventi causati dal clima, come incendi, inondazioni improvvise e frane. L’analisi dei sinistri di AGCS mostra che i rischi naturali sono già la seconda causa più costosa delle perdite nell’edilizia, dopo incendi ed esplosioni, e rappresentano il 20% del valore dei sinistri negli ultimi cinque anni.

Nel frattempo, gli allagamenti continuano ad essere una delle principali fonti di perdita durante la costruzione. AGCS ha visto una serie di perdite enormi dovute a fughe d’acqua pressurizzata o di sistemi antincendio che non vengono rilevate o si verificano al di fuori dell’orario di lavoro, nei fine settimana o in periodi in cui il personale del cantiere non è presente. I sistemi di rilevamento e monitoraggio delle perdite d’acqua possono aiutare a ridurre la frequenza e la gravità dei danni causati dall’acqua, mitigando le riparazioni costose e i ritardi del progetto.

Qui il Report di Allianz Global Corporate & Solutions.