Nel corso della terza edizione dell’evento si è parlato di come studiare una interazione tra i vari soggetti. Ed è stata avanzata una proposta precisa…
Lo scorso 22 novembre, nell’ambito della terza edizione di ChimiVigila, il convegno rivolto a tutti coloro che si occupano quotidianamente della gestione delle problematiche relative alla produzione, alla manipolazione e al trasporto delle sostanze pericolose (in particolare alle aziende chimiche, farmaceutiche e petrolchimiche, nonché a tutti i soggetti coinvolti nei casi di sinistri ed emergenze), tenutasi presso il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Milano, ha avuto luogo una tavola rotonda (foto a lato) dal titolo Il ruolo dell’assicuratore in caso di sinistro e dei vari soggetti che sono chiamati a interagire in caso di evento dannoso: compagnia, periti degli assicuratori e di parte, fire investigator, bonificatori, con il patrocinio di Insurance Skills Jam, Anra e Cineas.
È stata l’occasione per un confronto aperto, sotto la conduzione di Andrea Prati di Edam (fra i promotori della manifestazione unitamente a Federchimica), fra operatori professionali della claims and emergency community che troppo spesso operano a compartimenti stagni. Ecco alcuni contributi emersi.
Sergio Ginocchietti (nella foto sotto a destra), dirigente liquidazione property di UnipolSai e docente Cineas, ha evidenziato il valore aggiunto atteso da parte delle imprese assicurative dalla corretta interazione fra i vari soggetti che interagiscono in caso di sinistro, sia a livello istituzionale (vigili del fuoco, autorità di polizia giudiziaria e magistratura), sia privato (periti, fire investigator e bonificatori), evidenziando alcune aree che si possono migliorare, come il contenuto della verbalizzazione redatta a livello istituzionale a seguito della investigazione sulle cause che avrebbero generato il sinistro.
Giovanni Cocchi, nella duplice veste di fire investigator e ingegnere chimico forense, considerato anche che il convegno Chimivigila verteva sugli eventi che coinvolgono sostanze chimiche pericolose, ha portato la sua testimonianza in materia di incendi causati da queste sostanze, ricordando come il processo Nfpa 921-2017 , teso ad accertare l’origine e la causa di un incendio o di una esplosione, deve essere scientifico, sistematico e specialistico. Non si può sapere la natura di un incendio (o di una esplosione) se non dopo che se ne siano accertate le cause. Quando un incendio coinvolge prodotti chimici, processi chimici o un impianto chimico, l’ingegnere chimico può assistere il fire investigator nell’identificare i possibili scenari incidentali. Fra questi, un errato mix fra soluzioni acide di diversa natura e concentrazione, il rilascio di un gas infiammabile, lo stoccaggio in contesto inadeguato di sostanze chimiche pericolose. Inoltre, le opere di spegnimento effettuate in parte con grandi quantitativi di acqua hanno dato luogo a disastrose reazioni chimiche a catena. Ci sono poi sostanze pericolose per le loro proprietà, come l’idrogeno, e sostanze più comuni e apparentemente innocue quali l’acqua che in determinate condizioni di temperatura e pressione possono dar luogo a fenomeni devastanti.
Giovanni Lercari (foto in basso), in rappresentanza dell’omonimo Gruppo peritale e di servizi post vendita, dopo aver ricordato in premessa la scelta di campo del suo gruppo di intervenire sempre e solo per conto di imprese assicuratrici, si è soffermato sui fattori chiave che caratterizzano il mandato peritale: la velocità d’intervento, per esempio, è essenziale sia per fornire all’assicurato un pronto intervento in tema di salvataggio bonifica e stop corrosion, sia per poter intervenire nell’immediato con il fire expert e poter fornire a quest’ultimo oltre al supporto possibile, anche uno stato dei luoghi il più immutato possibile.
Risulta poi determinante, in considerazione della costante evoluzione degli elementi di complessità per la gestione di un sinistro, la capacità di metter in campo nel più breve tempo possibile il team specialistico più adatto in funzione della tipologia di sinistro. La determinazione delle cause del sinistro è importante non solo per una corretta liquidazione del sinistro, ma anche per fornire la possibilità all’assicuratore di poter esperire un’azione di rivalsa nei confronti degli eventuali responsabili del sinistro.
Claudio Masini, amministratore delegato della società Masini & C., specializzata in interventi peritali per la sola clientela aziendale (perizie di parte), ha illustrato l’approccio utilizzato verso il cliente e il modus operandi nella gestione del sinistro nell’interesse dell’assicurato, sottolineando l’importanza che la magistratura arrivi alla conclusione delle indagini con una formulazione che non lasci adito a dubbi, priva di quella “ragionevole certezza” in merito all’accidentalità dell’evento.
Matteo Bistoletti, responsabile divisione sinistri di Edam ha illustrato complessità e delicatezza del rapporto fra società di bonifica e l’azienda sinistrata, laddove sempre più frequentemente si è chiamati a operare in regime di “cessione di credito”.
Ginocchietti si è infine fatto promotore di una proposta finalizzata alla sempre maggiore interazione tra i vari soggetti (primi fra tutti imprese, vigili del fuoco e periti) che spesso “non si parlano” o portano avanti separatamente e in modo parallelo le proprie iniziative, indicando come possibile “casa comune” di questo confronto il Cineas. Una proposta accolta immediatamente da Giovanni Lercari, che ha confermato l’immediata disponibilità del gruppo a sostenere questa iniziativa. (fs)
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