I rischi emergenti prima della pandemia
Se fra i rischi emergenti, individuati nel corso della quindicesima edizione del Global Risk Report, pubblicato in occasione del World Economic Forum poco prima dello scoppio della pandemia ai primi posti fra i rischi emergenti figuravano gli eventi meteo estremi, il fallimento nella mitigazione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici e le grandi catastrofi naturali, nel corso del 2020 il mondo ha sperimentato le conseguenze catastrofiche derivanti dall’aver ignorato i rischi a lungo termine, come le pandemie.
Il big bang pandemico 2020
Nel caso specifico di Covid 19, la pandemia non ha causato solo la perdita di milioni di vite umane, ma ha anche accentuato le diseguaglianze sanitarie, economiche e digitali che già affliggevano il mondo da lungo tempo. Nel frattempo la forbice fra chi ha accesso alla tecnologia e alle competenze digitali e chi ne è escluso o può farne ricorso solo in misura limitata rischia di allargarsi , mettendo a rischio la stessa coesione sociale, penalizzando soprattutto le giovani generazioni.
Covid-19 scala la classifica dei rischi aziendali
Per tali motivi Covid 19 è entrato inevitabilmente al centro dell’Allianz Risk Barometer 2021 che, quest’anno, riflette gli sconvolgimenti causati dai lockdown, misura adottata in molti Paesi nel mondo per arginare l’epidemia di coronavirus. Ai primi posti fra i principali rischi percepiti dalle aziende a livello globale – sulla base dell’indagine annuale sui rischi aziendali globali di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) che aggrega le opinioni di ben 2.769 esperti, tra cui ceo, risk manager, broker ed esperti assicurativi, provenienti da oltre 92 Paesi – figurano l’Interruzione di attività (41% delle risposte) e lo Scoppio della pandemia (40%). Seguono, al terzo posto, i Rischi informatici (40%).
Non tutto è assicurabile
“L’interruzione di attività, la pandemia e il cyberspazio sono fortemente interconnessi, a dimostrazione delle crescenti vulnerabilità del nostro mondo altamente globalizzato e connesso” – afferma Joachim Müller, CEO di AGCS –. “La pandemia di coronavirus ci ricorda che non tutto è assicurabile, perciò la gestione del rischio insieme a quella dei Business Continuity Plan deve evolvere per aiutare le aziende a fronteggiare e superare situazioni estreme. Con la pandemia che persiste in tutto il mondo, dobbiamo essere pronti ad affrontare più frequenti scenari catastrofici estremi, come un’interruzione del cloud su scala globale o un attacco informatico, disastri naturali causati dal cambiamento climatico o anche un’altra epidemia”.
La sottovalutazione del rischio negli anni passati
La crisi del coronavirus continua a rappresentare una minaccia immediata sia per la sicurezza individuale sia per le imprese, e lo dimostra il fatto che l’epidemia ha scalato ben 15 posizioni arrivando al secondo posto in classifica.
Un rischio chiaramente sottovalutato in passato, considerando che non aveva mai superato il 16esimo posto nei 10 anni di Allianz Risk Barometer.
Nel 2021, è il rischio numero uno in 16 Paesi e fra i tre maggiori rischi in tutti i continenti e in 35 dei 38 Paesi selezionati per i quali è stata fatta un’analisi dei principali 10 rischi. Giappone, Corea del Sud e Ghana sono le uniche eccezioni.
Tra gli altri rischi saliti in classifica anche i Cambiamenti nei mercati (quarto posto con il 19%), i Cambiamenti macroeconomici (ottavo, con il 13%) e i Rischi Politici (decimo, con l’11%) che sono in gran parte scenari legati all’epidemia di coronavirus. Tra i rischi in discesa figurano i Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare ( quinto, con il 19%), le Catastrofi naturali (sesto, 17%), gli Incendi/esplosioni (settimo, 16%) e il Cambiamento climatico (nono, 13%), chiaramente superati dalle preoccupazioni legate alla pandemia.
Le nuove evidenze post pandemia
Per quanto riguarda l’Italia, per la prima volta in assoluto, gli Incidenti informatici si classificano come il più importante rischio per le aziende a livello locale. L’interruzione di attività è al secondo posto e rimane una sfida fondamentale, mentre la Pandemia entra quest’anno direttamente al terzo posto. Seguono, al quarto posto, Catastrofi naturali (tempeste, inondazioni, terremoti), Cambiamenti nei mercati (volatilità, aumento della competizione/arrivo di nuovi operatori, fusioni e acquisizioni, stagnazione e fluttuazione del mercato) e Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (sanzioni economiche, protezionismo, Brexit, disgregazione dell’Eurozona).
Per consultare la classifica in dettaglio clicca qui (allegato in italiano).